Il nesso che stringe Dante a Firenze, oltre che nodo biografico spinoso e in parte irrisolto, è una risorsa primaria della Commedia da comprendere alla luce della tradizione culturale medievale. La riscrittura della storia moderna di Firenze nel poema risponde a parametri esemplari condizionati, pur nell’allontanamento, dal patrimonio memoriale cittadino, come dimostra il confronto serrato con la produzione cronachistica pre-villaniana. Di contro ad ogni presunto realismo, questo libro invita a leggere la Firenze dantesca come attualizzazione del paradigma medievale della civitas diaboli e insieme gli assestamenti di questa rappresentazione e delle “autobiografie” di Dante come l’indice dell’assunzione della fisionomia profetica da parte dell’autore del poema. Firenze e il profeta offre una visione dinamica della riflessione di Dante sulla sua città natale ma costituisce anche, resistendo al fascino delle ricostruzioni teleologiche, un osservatorio privilegiato sulle tensioni che attraversano globalmente la speculazione teologica e politica dantesca.
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