Ermanno Cavazzoni
'Il Sole 24 ore - Domenica'', 23 febbraio 2014
L'errore è una questione di interferenza; una forza agisce su un'altra e la devia dal suo cammino; e poiché nel mondo (e nell'universo) ci sono tante forze in azione, si può dire che ci possono essere solo errori.
Ma come può Dio Onnipotente aver fatto a un certo punto del tempo (o del non tempo) un errore? Beh, l'errore è sempre un'interferenza di forze; dunque immaginiamo Dio assopito, miliardi di miliardi di anni. Sognava? No, non sognava, era imbambolato, non ancora nella fase Rem, che è piena di sogni; era in quel dormiveglia demente che somiglia a uno stato di anestesia. Poi cosa è successo? Un'esplosione, dicono, quindici miliardi di anni fa. L'ipotesi che oggi prevale è che Dio avesse accanto una bombola di gas, cioè non di gas molecolare come il metano o il propano, ma di plasma supercompresso che ha un rendimento rispetto al metano molto superiore, anzi, massimo, Dio va pensato come un super ricco che ha sempre il meglio. E poi dicono che Dio stesse fumando, cioè si era addormentato con la sigaretta in bocca, non si sa quando, prima del tempo. Dio era un gran fumatore, lo era sempre stato, accanito, ed essendo onnipotente fumava una sigaretta che non finiva mai, la brace sempre nello stesso punto, e lui che tirava una boccata eterna, senza far sosta per espirare. L'obiezione è: se era onnipotente come mai non aveva smesso di fumare con un atto onnipotente di volontà? La risposta è che Dio era a favore del fumo, sia nei cinema che nei locali pubblici, nelle scuole, in autobus; ossia Dio non riteneva che il fumo fosse nocivo; infatti teneva sempre una sigaretta pendente dalle labbra, come si vede che fanno i gangster nei film, e in più dormiva. Ora si sa che dormire con la cicca in bocca è pericolosissimo; Dio era anche onnisciente: come mai non lo sapeva? Beh, la risposta è che lo sapeva ma se ne fregava, cioè era un irresponsabile, ed è logico che lo fosse, non aveva famiglia, figli; l'avrà poi un figlio da mantenere, disoccupato, adottato da altri, perché lui, Dio onnipotente, non si curava molto dei figli, li lasciava delinquere e sproloquiare; e quindi col metro umano era un asociale, e fumava senza riflettere sui danni alla salute sua e dei circostanti col fumo passivo. Dunque dobbiamo immaginare Dio semi sdraiato, con la cicca in bocca, solo in tutto l'universo, tranne la bombola di gas vicino a lui. Come mai c'era la bombola? Beh, l'ipotesi oggi più accreditata è che gli universi fossero due, in uno c'era Dio che fumava, nell'altro c'era una bombola. Come mai una bombola? è stato detto. Beh, è stato risposto, era la forma della divinità dell'altro universo, dove credevano in una bombola, non ci trovo niente di male, ci sono universi che credono in un maritozzo, che credono in una cipollina sott'aceto, ogni universo ha il suo simbolo, e quando si contrae si riduce a questo; per cui galleggiano nell'infinito questi oggetti incomprensibili, una cassapanca, un paio di forbicine da unghie, un filo di nailon.
Dunque nel nostro caso i due universi hanno interferito, qualcuno aveva lasciato la bombola aperta (dicono sia stato il demonio, che abitava un terzo universo ed era disordinato e distratto); fatto sta che quando a Dio è caduta la cicca di bocca c'è stata un'immane esplosione, circa quindici miliardi di anni fa, cioè il nostro universo è nato da un errore, l'hanno anche chiamata fluttuazione quantistica, che si poteva evitare, certo, se qualcuno svegliava Dio dal suo torpore, ma non c'era nessuno, neanche un segnalatore automatico di fughe di gas, Dio abbiamo detto che era un irresponsabile, ma d'altronde non poteva immaginare di avere vicino una bombola, era sorta da un'interferenza, e le interferenze sono all'origine di tutti gli errori. Se Dio avesse fumato in solitudine, che poteva succedere? Niente. Qualcuno dice un tumore ai polmoni. Ma non è provato ci sia un rapporto di causa effetto; Dio l'avrebbe saputo, sarebbe passato alla pipa, o alla sigaretta elettronica. Se non l'ha fatto, nella sua onnipotenza, significa che fumare per lui non era dannoso; anzi, magari gli faceva bene, che ne sappiamo noi di Dio, metafisicamente? Ha i polmoni? i puri spiriti hanno i polmoni? o una vescichetta di galleggiamento? o sono anfibi? Niente! Non se ne sa niente.
Comunque abbiamo appurato che al l'origine c'è stato un errore; e poi nell'errore si è continuato. La Terra ad esempio lanciata nello spazio a 113mila chilometri l'ora andrebbe in linea retta per sempre, se la forza del Sole non la tirasse a sé; per cui si è arrivati al compromesso che la Terra al Sole ci gira attorno, cioè è in uno stato reiterato e continuo di errore. Da questo errore ne ha dei benefici, ad esempio viene scaldata a spese del Sole; ma se viaggiasse in linea retta nello spazio nero, potrebbe scaldarsi in maniera più autarchica con il suo nucleo incandescente; i mari potrebbero essere caldi grazie ai vulcani sottomarini, circa trenta gradi (i vulcani sono però un errore rispetto all'uniformità della crosta, come i brufoli); l'atmosfera sarebbe tiepida, e il tepore mantenuto da nubi permanenti che fan da soffitto, o involucro atermico. Non vedremmo le stelle; poco male… ci sarebbe buio, cioè non usufruiremmo delle onde elettromagnetiche nella gamma del visibile dispensate dal Sole; anche qui poco male; avremmo sviluppato un sistema percettivo come i pipistrelli, cioè un sonar, col quale avremmo una visione analoga, leggermente rallentata per gli oggetti lontani; sono sicuro che ci troveremmo bene, autonomi, in linea retta nello spazio, sempre giorno (perché il sonar non ha bisogno di luce esterna), temperatura costante; anche l'uomo avrebbe le idee più chiare, sarebbe migliore, magari volerebbe, e le sue città sarebbero nate attorno ai vulcani, che producono acqua calda e varie sostanze, come zolfo, le automobili andrebbero a zolfo, o a idrogeno per non inquinare; ci fosse un monte come su Marte, il monte Olympus, alto 27mila metri; ci affacceremmo oltre le nubi, e da lì, con apparecchi sensibili alle onde elettromagnetiche, potremmo andare a vedere le stelle, che percepiremmo come suoni, ogni stella una nota, bellissimo, l'universo come un concertino, non ci sarebbe il concetto di panorama, di bel panorama, ma di concerto, che bel concerto! che vibrazioni!
Saremmo esenti da errore? No, perché se si rimedia a un errore, ne nasce un altro. Ad esempio prendiamo l'evoluzione: il fatto che l'umanità è fatta di tanti individui, tutti leggermente diversi, ognuno con i suoi gusti, le sue idee; gli Stati cercano di rendere tutti uguali e intercambiabili; ma è fatica vana; lo stesso sistema di riproduzione della specie, tramite la duplicazione del Dna e la combinazione di un maschio e una femmina, genera individui diversi, cioè errori, ogni individuo è geneticamente un errore. E poi nella vita ogni individuo, per quanto retto, integerrimo, costante, coerente, subisce l'influsso degli altri, pure loro retti, integerrimi, ma in modo diverso, per cui tutti e due deviano dalla loro via, e se si moltiplicano le deviazioni per il numero dell'umanità, si capisce quanto un povero essere è sballottato di errore in errore. Per questo un monaco andava in mezzo al deserto; ma anche lì è fatica vana perché uno si porta dietro gli orrendi discorsi sentiti, gli esempi infami visti, le immagini, che prendono corpo e sono le tentazioni, cioè l'attrazione verso una via storta, erronea.
E se l'errore fosse la legge fondamentale dell'universo? Magari ci sono universi dove tutto è perfetto e simmetrico, una particella ogni metro, ovunque; ma qui da noi si parla di grumi, già all'origine; cioè la bombola poteva esplodere uniformemente, invece ha formato grumi irregolari, come un budino mal fatto, dai quali sono venute le galassie, dicono; che sono errori, un universo da buttare via … poi ci stupiamo che ci sono ladri, farabutti, una classe politica corrotta, nepotista, sodomita, sbagliata; lo si poteva immaginare subito, quindici miliardi di anni fa; se un budino vien male, cosa vuoi stare a mescolare?
Infatti in genetica l'errore è rimasto fondamentale. Il Dna viene copiato di padre in figlio, se non ci fossero errori saremmo ancora amebe o protozoi o semplici virus, e ci duplicheremmo sempre identici; invece di errore in errore si sono create le differenze, individui più adatti, nati dal caso, e quindi le specie. Un pesce ad esempio anomalo che usciva dall'acqua; era considerato asmatico dagli altri pesci, gli avevano dato pochissimi anni di vita, e invece scopre che può respirare; suo padre lo chiama e gli dice: Cos'è che ci trovi là fuori, nello spazio siderale? (perché per i pesci lo spazio siderale incomincia appena fuori dall'acqua), che cosa ci trovi in quel vuoto disidratato? Il figlio, che rispetto alla media dei figli era un po' scemo, era cioè un errore, altrimenti non usciva dall'acqua come tutti i pesci assennati, non sa cosa rispondere e dice: Niente papà, non ci trovo niente, però delle volte quando mi voglion menare, io scappo là fuori, e ci sto fin che non si sono calmati. - Perché invece non lo dici al maestro? (supponendo che anche tra i pesci ci sia qualcuno come un maestro di ruolo). - Eh papà … perché anche il maestro mi mena. - Perché ti mena? - Dice che non studio. - Come? non studi? con tutti i sacrifici che facciamo per farti studiare?... eccetera eccetera. E il pesce padre corre dietro a suo figlio per menarlo, così il figlio guizza fuori dall'acqua e ha un enorme vantaggio sul padre, sul maestro e sui coetanei che gli danno sempre del fesso, del minorato, mentre il maestro gli da dell'ignorante, e il padre del disgraziato dice che finirà delinquente. Questo pesce è un errore, e là fuori sta solitario nel deserto disabitato, trovando non male la respirazione aerea, finché trasmetterà i suoi difetti ai figli, che di errore in errore si metteranno a gracidare. - Dove hai imparato questi modi volgari? - dirà il pesce capostipite ai figli. - Finirai delinquente! Ma i figli dopo un milione di anni saranno rane, e guarderanno i pesci dall'alto in basso, i pesci non smetteranno di considerarli dei degenerati, nell'acqua si sta così bene! si annulla la gravità, mentre fuori uno è schiacciato dal peso, bel gusto saltare e cadere giù!
E così siamo arrivati all'uomo, che dicono sia il vertice della scala zoologica, cioè sia la massima degenerazione. Scimpanzé e gorilla ci guardano con compatimento, loro che dal punto di vista di una proscimmia sono già dei degenerati.
Ma prendiamo la storia: gli uomini vivevano di caccia e pesca, era bello! alla sera accendevano il fuoco, le donne cucivano dei pellicciotti, in fondo alla grotta un pittore disegnava i mammut, niente conservanti nei cibi, cottura media delle carni, pochi grassi, dopo cena niente televisione, neanche il telegiornale, perché i fatti erano pochi, non c'erano partiti, quindi niente dibattiti elettorali, se qualcuno era stato investito da un mammut lo sapevano già, «poveretto!» dicevano, anzi «che fortuna!» dicevano, piuttosto che finire con la badante, mal tollerato; poi cori alpini, braccio di ferro, questi erano gli svaghi; non venivano in mente a nessuno le ferie, perché si consideravano in ferie sempre, né avevano quell'orribile istituzione che sarà il weekend, di cui già Leopardi diceva che è un'illusione malefica, anche se ai suoi tempi non c'erano ancora le file in autostrada, se no non avrebbe detto della domenica «diman tristezza e noia»; avrebbe detto «diman liti e bestemmie», ma anche del sabato non avrebbe detto che è il più gradito; maledizioni sia al sabato che alla domenica.
E quindi nacque la civiltà, che fu tutta un errore. Schiavi, frustate, piramidi; i monarchi volevano soprattutto piramidi, era la mania del tempo, con tutte le conseguenze per la popolazione. Poi ci fu l'impero romano, Nerone, Caligola, Eliogabalo, che si presentava come figlio del Sole, o comunque nipote o discendente, e di errore in errore l'impero crollò. E continua a crollare, anzi direi che è sempre crollato e crolla tuttora, a volte anche in modo penoso, tra festini danzanti, nanetti e baiadere. È l'evoluzione che continua in campo sociale, si seleziona il peggiore, che però risulta il più adatto; è colpa di questo universo, sbagliato all'origine, venuto male, senza seguire il libro di Ada Boni delle ricette, che dice di mescolare il budino sul fuoco, e non lasciarlo lì abbandonato; perché anche non avesse fatto i grumi (cioè le galassie), si sarebbe bruciato e risulterebbe comunque immangiabile. Quindi dall'errore impariamo a cavarci il bene possibile, come dicevano gli stoici, la più giusta ed erronea delle filosofie.