sabato 20 ottobre 2012

Come smettere di scrivere poesia


La poesia, proprio perché si presenta con quella emissione incontenibile, punta decisa ad avere un destinatario e ad essere riconosciuta. Non di rado il destinatario se lo trova inscritto in fronte alla propria grammatica, nella forma di un “tu”, sia pur mancante di nome e indirizzo precisi. Ecco il punto: la poesia ha riferimento con il nostro livello “segreto”, ma proprio allo scopo di appalesarlo e di trasformarlo in qualche “messaggio” vergato su di un qualche veicolo; di qui il bisogno di stamparsi, o su carta, oppure, oggi, anche su un sito internet, insomma di estroflettersi e di manifestarsi in modo che qualcuno la veda e l’accetti, compartecipando e con-vibrando. Ed è qui appunto che cominciano i guai e la diagnosi a farsi seria…
Francesco Muzzioli, Manuale di pronto intervento per il recupero in otto giorni di 12.000 infettati in forma grave, Roma, Lithos Editore, 2011

Giorgio Manganelli, Un libro, in Ti ucciderò mia capitale, Adelphi, 2011:
La ragione che non so scrivere poesie è naturalmente la meno importante. Perciò non la prenderemo neppure in considerazione. L’importante è che la poesia accetta la presenza della disperazione – anche quando è pessima poesia – e vuole lavorarci dentro. In realtà, è dalla parte della disperazione. La morte parla in rima, in endecasillabi, in versi liberi. La follia ama le cantilene, e i ritornelli. Anche l’amore. E infatti la qualità più difficile dell’amore è che esso richiede l’accettazione, la collaborazione della morte. Se senti che la morte è assurda, inaccettabile come un ragionamento sbagliato, niente da fare. Non amerai mai. Tutto ciò non patisce altre leggi che quelle – strettissime, e necessarie – della poesia. L’agonizzante si lamenta: tende alla musica. Annaspa: si prova nella danza. Fa smorfie, si contorce: è un mimo. Alla fine, si riduce a un puro valore plastico. Tutta l’operazione è rimasta lirica. Taluni, invece di scrivere un ultimo sonetto, si sono buttati dal quinto piano. Un gesto metaforico.





Nessun commento:

Posta un commento