domenica 17 giugno 2012

LEOPARDI A TEATRO


Tiziano Scarpa, L'infinito, Einaudi, Collezione di teatro, 2012, pp. 82 



“È notte fonda, mancano poche ore agli orali di maturità. Andrea si è addormentato ripassando le poesie di Leopardi. Che gli si materializza di colpo in casa. Ha ventun'anni, tanta voglia di scappare da Recanati, e una poesia che ha cominciato a scrivere subito dopo aver fallito la fuga: L'infinito. Un giovane poeta e un aspirante deejay. I due quasi coetanei si parlano: nonostante la distanza siderale delle loro mentalità, delle esperienze e del modo di esprimersi, familiarizzano, scherzano, fanno amicizia. Andrea ricapitola come può la storia contemporanea, illustra i progressi tecnologici, fa anche le prove dell'esame dando un'interpretazione dell'Infinito che a Giacomo non sembra per niente strampalata. Ma poi irrompe in casa il ciclone Cristina, la fidanzata di Andrea, e la commedia ha una svolta imprevedibile. Li ritroveremo tutti e tre alcuni mesi più tardi. Il giovane Leopardi ha imparato a conoscere la nostra epoca e le sue illusioni: ha molto chiaro in mente che cosa farne”.


Prima parte

La scena è buia.
Silenzio.
Andrea Allora?
Silenzio.
Andrea Non mi rispondi più?
Silenzio.
Andrea Sei pronto?
Silenzio.
Andrea Ohi! Ti sei addormentato?
Silenzio.
Andrea Mi ascolti quando ti parlo?
Silenzio.
Andrea Ti senti pronto, sì o no?
Giacomo (dopo un po’) Non so.
Andrea Come?
Giacomo Non so s’io mi sia pronto.
Andrea Non ti succede niente. Non preoccuparti.
Giacomo Allora non ne val la pena.
Andrea Perché?
Giacomo Perch’io spero che m’accada qualcosa. Altrimenti qual senso vi ha?
Andrea Ti succede, ma non troppo.
Giacomo Quanto?
Andrea Eh, vedrai!
Giacomo E’ una promessa? O una minaccia?
Andrea Boh.
Giacomo Vi esprimete in guise bizzarre. Che significa, cotesto “boh”?
Andrea Dipende da te.
Giacomo Da me?
Andrea Tu come ti senti?
Giacomo In allarme. Sul chi va là.
Andrea Non come ti senti adesso. Come ti senti di solito.
Giacomo Né bene, né male.
Andrea No, perché tu a me mi dai l’idea di uno che non ne puoi più di te.
Silenzio.
Andrea Ti sei offeso?
Silenzio.
Andrea Non volevo offenderti. E’ l’idea che mi sono fatto di te.
Silenzio.
Andrea Ci sei ancora?
Giacomo Ogni volta che mi persuado della necessita e perpetuità del mio stato infelice, concepisco un odio furioso di me stesso, giacché l’infelicità ch’io odio non risiede se non in me stesso.
Andrea Lo vedi!
Giacomo E’ il pensiero che mi fa star male.
Andrea Il pensiero di cosa?
Giacomo Il pensiero. Il pensiero che alberga dentro di me.
Andrea Alberga! Come un inquilino.
Giacomo Come un tiranno. Son tormentato dal mio pensiero.
Andrea Tormentato! Addirittura.
Giacomo Io spero che voi sappiate, ma spero che non abbiate provato, in che modo il pensiero possa martirizzare una persona che pensi alquanto diversamente dagli altri, quando l’ha in balia…
Andrea Io quando mi sento un po’ giù penso alle ragazze. (Pausa). Fighe.
Giacomo Voglio dire quando la persona non ha alcuno svagamento o distrazione…
Andrea Se hai bisogno di distrarti, ci sono qua io. Sono un professionista della distrazione!
Giacomo Io ho solamente lo studio, il quale perché fissa la mente e la ritiene immobile, più nuoce di quello
che giovi…
Andrea Giustissimo! Studiare fa male! Su questo con me sfondi una porta aperta.
Giacomo A me il pensiero ha dato per lunghissimo tempo e da tali martiri, per questo solo, che m’ha avuto sempre e m’ha intieramente in balia, e vi ripeto, senza alcun desiderio…
Andrea Davvero? Non ti viene mai voglia di gnocca?
Giacomo Il pensiero m’ha pregiudicato evidentemente, e m’ucciderà, se io prima non muterò condizione.
Andrea Ci penso io a mutarla.
Giacomo Abbiate per certissimo che io stando come sto, non mi posso divertire più di quello che fo, che non mi diverto niente.
Andrea Eh, ma tu lascia fare a me!
Giacomo Debbo fidarmi di voi, allora.
Andrea Sì. Fidati.
Giacomo Che m’attende?
Andrea Tanto per cominciare, una cosa che non te l’aspetti. Ma è solo l’inizio!
Giacomo Una cosa spaventevole?
Andrea Potrebbe. Se non ci sei abituato può essere un po’ impressionante.
Silenzio.
Andrea Hai paura?
Giacomo Un poco.
Andrea E che se ti dico tutto prima, poi ti rovino la sorpresa.
Giacomo Sta bene.
Andrea Vedrai che ci resti a bocca aperta.
Giacomo La state tirando troppo lunga.
Andrea (soddisfatto) Allora non vedi l’ora!
Giacomo Mi avete messo curiositaà
Andrea Perfetto! Vuol dire che sei pronto.
Silenzio.
Andrea Sei pronto?
Silenzio.
Andrea Ti stai cagando addosso?
Giacomo Non siate triviale, per cortesia.
Andrea E’ un modo di dire. Allora io vado, eh? Al mio tre, va bene? Uno, due, due e mezzo…
Giacomo Ma… dite d’avermi preparato a dovere?
Andrea Ah, ma allora non sei pronto!
Giacomo No, gli è che…
Andrea Hai paura!
Giacomo Non son tranquillo.
Andrea Non devi essere tranquillo! Perché è una cosa che ti lascerà di stucco. Pero, male non ti fa.
Giacomo Voi continuate a rassicurarmi, ma non mi spiegate nulla, dimodoché io…
Andrea (lo interrompe, spazientito) Oh, senti…! Unoduetre!
Al «tre» di Andrea si accende una debolissima lampadina. Si vede il filamento incandescente e nient’altro. Non diffonde nessun chiarore intorno.
Giacomo Oooohhh!
Andrea Ti piace?
Giacomo (con enorme stupore) Che è… cotesto?
La testa di Andrea si avvicina alla lampadina. Si intravede il suo profilo, appena una larva delineata dalla luce fioca.
Andrea Avvicinati.
Silenzio. Non succede nulla.
Andrea Non ti fa niente!
Si avvicina anche la testa di Giacomo, dall’altro lato della lampadina, di fronte ad Andrea.
Andrea Allora?
Giacomo non risponde.
Andrea Avanti! Mica ti brucia.
Giacomo E’ un filo di brace…
Andrea Più o meno.
Giacomo (prova a soffiare) Arde entro un’ampolla di vetro!
Andrea All’incirca.
Giacomo Come fa a bruciare?
Andrea Non brucia. Non si consuma.
Giacomo Come può essere?
Andrea Eh, è complicato…
Giacomo Spiegatemi!
Andrea Non ho mica l’esame di fisica, domani!
Giacomo L’avete inventato voi?
Andrea (scoppia in una piccola risata) Io?!
Giacomo L’avete fatto colle vostre mani?
Andrea L’ho comprata.
Giacomo Questo miracolo si può acquistare?
Andrea Certo!
Giacomo E quanto costa?
Andrea Bah… Come un panino, un caffè…
Giacomo Cosi poco?
Andrea Ormai fanno tutto in Cina.
Giacomo In Cina!
Andrea Costa niente, la roba cinese…
Giacomo Come funziona?
Andrea Ehm…
Giacomo Non lo sapete?
Andrea A grandi linee.
Giacomo Lo sapete o non lo sapete?
Andrea No, è che… Noi usiamo le cose, ma non sappiamo bene come sono fatte.
Giacomo (deluso) Ah…
Andrea Però, più o meno…
Giacomo Ditemi!
Andrea Praticamente estrai il petrolio e lo bruci, oppure se è finito il petrolio e non hai paura che scoppia la centrale prendi un atomo e gli spacchi il nucleo, e poi l’energia la trasporti dentro dei fili di metallo, ma molto lontano, cavi lunghissimi, eh, arrivano dentro le case…
Giacomo Non ho capito nulla.
Andrea Mai sentito parlare di energia elettrica?
Giacomo Cotesto sì. Gli è come un fuoco che circola e serpeggia e divora sordamente, ma non si può sopire né impiegare in bene.
Andrea E invece sì! L’energia elettrica la puoi incanalare e spostare senza fare fatica.
Giacomo Impossibile…
Andrea E' la realtà.
Giacomo Fandonie!
Andrea Eh?
Giacomo Chimere! Bubbole.
Andrea Ma come parli?
Giacomo Stronzate

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