domenica 9 giugno 2013

Juliette e Victor, amare per vivere


Un sito dedicato alle lettere tra Hugo e la sua amante
Una relazione appassionata da riscoprire nelle missive on line
Mentre la Francia chiede di dedicare un parco a questa eroina innamorata

Anna Tito

"l’Unità",  3 giugno 2013

«CIASCUNO DI NOI SVOLGE UNA PARTE: TU SCRIVI I TUOI CAPOLAVORI, IO TI AMO, E LA MIA OPERA NON SARÀ PER NULLA INFERIORE ALLA TUA», così si rivolgeva Juliette Drouet (1806-1833) al poeta, drammaturgo e scrittore Victor Hugo (1802-1885), di cui fu amante per cinquant’anni nonché instancabile corrispondente. Si incontrarono nel 1833, quando lei, attrice avvenente, recitava in Lucrezia Borgia e lui, trentenne autore di Hernani, opera manifesto del Romanticismo, era all’apice della gloria.
Non aveva mai tradito la moglie Adèle, ma cedette, in quel fatidico 16 febbraio del 1833 al biglietto inoltratogli da Juliette, che più esplicito non si potrebbe: «Vieni da me stasera, dalla signora K. Ti amerò fino ad allora per avere pazienza. A stasera, quando tutto sarà! Mi donerò tutta a te!».
Da allora formarono, l’attrice e il letterato, una coppia inseparabile, destinata a durare fino alla morte di Juliette. Lui divenne un dongiovanni, e pur amandola, non di rado frequentava le case di piacere, ma lei sempre gli fu fedele. 16 febbraio 1833 s’intitola non a caso ne I Miserabili il capitolo sulla prima notte d’amore di Marius e Cosette, che in realtà fu quella di Victor e Juliette.
Con l’aiuto della sua musa e ispiratrice Hugo – o meglio «Toto», come lei era solita chiamarlo lasciò, con la moglie e i quattro figli, la Francia per Bruxelles nel 1851, a seguito del colpo di Stato di Napoleone III, per poi raggiungere le isole britanniche di Jersey e Guernesey. E l’amante non esitò a seguirlo, con la figlia Claire, e il baule contenente il manoscritto de I miserabili.
Vanno «riconosciuti i meriti della donna che fu accanto al grande uomo», e pertanto l’équipe universitaria del Centre d’études et de recherches Editer/Interpréter di Rouen che ha preso l’iniziativa di dedicare un sito alle lettere scritte da Juliette all’amore della sua vita, e quasi un migliaia si trovano già disponibili online (www.juliettedrouet.org). Juliette divenne l’ombra del poeta, il suo angelo custode: «il mio primo titolo, quello che voglio conservare fra tutti, è quello della tua amante appassionata, ardente, devota e che conta solo sul tuo sguardo per vivere».
C’È ANCHE UNA PIÈCE PER LORO
Lo spettacolo Victor Hugo, mon amour, è in tournée da ben sei anni. «Amare è agire»: creare uno spettacolo per mettere in luce la magnifica storia d’amore di Juliette e Victor, a partire dalle ventitremila missive da lei inviate all’amato, replicare lo spettacolo per più di cinquecento volte, fare in modo che migliaia di applausi significhino altrettanti inni all’amore, «non basta, poiché le parole volano e gli scritti restano»; e la compagnia teatrale, con a capo l’attrice e regista Anthéa Sogno, hanno rivolto un appello al Presidente Hollande e al Ministro della Cultura Aurélie Filippetti, affinché alla loro eroina venga dedicato un parco, una strada, un giardino, una biblioteca. O almeno una panchina, con su scritto: «Amare è più che vivere», dove gli innamorati possano scambiarsi promesse di amore eterno.

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