(su Jerome Kagan, “Le tre culture”)
Claudio Giunta
"Domenicale - Il Sole 24 Ore", 10 marzo 2013
È difficile pensare a un saggio meno attuale di Le due culture di Charles Snow, che alla fine degli anni Cinquanta accese una discussione infinita mettendo l’uno contro l’altro due tipi umani che sino ad allora avevano abbastanza pacificamente convissuto, a volte addirittura collaborato: quelli che leggono Amleto e quelli che sanno qual è il secondo principio della termodinamica. Rileggendo il libretto si constata che la distinzione non era granché più sottile: da un lato la genia degli scienziati, che «ha il futuro nel sangue», dall’altro quella degli umanisti, i quali «pretendono che la cultura tradizionale costituisca la totalità della ‘cultura’, come se l’ordine naturale non esistesse» e, «per natura luddisti», «nutrono un particolare disinteresse per gli uomini loro fratelli» (sic).
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