21 aprile 2013
2766° Natale di Roma
Un giorno, al tempo in cui sorvegliavano gli armenti, Romolo, Remo e i loro compagni avevano da poco sacrificato a Fauno la capra di cui è ghiotto e già gli exta, la parte del dio, s’indoravano sullo spiedo. Tutto era tranquillo, ed essi, interamente nudi, erano intenti ai giochi amati dai pastori. A un tratto una sentinella grida dall’alto di una collina: i briganti stanno rubando i buoi! Senza perdere tempo e cercare gli abiti si lanciano tutti all’inseguimento, Remo e i futuri Fabiani da una parte, Romolo e i futuri Quinziali dall’altra. Il gruppo di Remo riesce a riprendere il bestiame e torna per primo al focolare... Questa è tuttavia la prima manifestazione di un contrasto di cui conosciamo lo sviluppo e la fine: quando si tratterà di fondare la città, di darle un nome e un re, i due fratelli si affronteranno per prendere gli auspici; poi, malgrado l’arbitrato degli uccelli, Remo provocherà Romolo saltando al di là del tracciato della cinta e, di colpo, perirà trafitto dal re o dal suo luogotenente.
George Dumézil, Feste romane (Fêtes romaines d'été et d'automne, suivi de Dix Questions romaines, Parigi, Gallimard, 1975). Genova, Il Melangolo, 1989
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