“Il romanzo poliziesco è essenzialmente anglosassone. La metropoli inglese o americana, con i suoi bassifondi sinistri e popolati come gli abissi marini di mostri ciechi, le sue squadre di delinquenti disciplinati e militarizzati, le sue folle nere come l’acqua delle fogne, l’aspetto spettrale delle sue architetture, offre il quadro più favorevole, la messinscena più adatta al quadro del delitto. S’immagina male un romanzo poliziesco dentro la cinta daziaria di Valenza o di Mantova, di Avignone o di Reggio Emilia. Il viaggio di Cristoforo Colombo, nonché segnare la fine dell’evo di mezzo, segna pure nel mondo latino, il fallimento del mistero della mezzanotte. Nel mondo anglosassone invece esso mistero non solo perdura, ma col volgere del tempo si rimoderna, si industrializza, si meccanizza, si standardizza. E come concepire romanzo poliziesco cui manchi l’atmosfera, il brivido del mistero della mezzanotte?” Alberto Savinio, 1932
Ho letto il tuo giallo che non è un giallo, con la passione con cui si leggono i gialli, e in più il divertimento di vedere come il giallo viene smontato, anzi come viene dimostrata l’impossibilità del romanzo giallo nell’ambiente siciliano”.Italo Calvino, lettera a Leonardo Sciascia 1965
Since everything seen or said, even the slightest, most trivial thing, can bear a connection to the outcome of the story, nothing must be overlooked. Everything becomes essence; the centre of the book shifts with each event that propels it forward. The centre, then, is eveywhere, and no circumference can be drawn until the book comes to its end. […] In effect, the writer and the detective are interchangeable. The reader sees the world through the detective’s eye, experiencing its proliferation of details as if for the first time. He has become awake to the things around him, as if, because of the attentiveness he now brings to them, they might begin to carry a meaning other than the simple fact of their existence.
Paul Auster, City of Glass, in The New York Trilogy (London, Faber & Faber, 1987)
«Nenè, in realtà noi scrittori di un certo tipo siamo sbirri mancati».
Leonardo Sciascia a A. Camilleri.
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G. Pieri, Il nuovo giallo italiano tra tradizione e postmodernità, Published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS), © 2000-2012 by Giuliana Pieri & EJGS. Previously published in Delitti di carta IV, 7, Bologna, Clueb, 2000: 57-66.
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