giovedì 12 luglio 2012

Plagi

Giulio Paolini, L'altra figura, 1984

Dal blog di Tommaso Pincio, una riflessione sui plagi in letteratura:
“Il plagio è una nozione idiota, la cui frequentazione rende idioti”: chiunque viva di letteratura, non importa in quale veste, se di critico, scrittore o semplice lettore, presto o tardi si trova a fare i conti con questa verità crudamente espressa da Marie Darrieussecq nel saggio Rapporto di polizia. Può darsi che la verità del problema, la sua idiota natura cioè, non venga colta né presto né tardi, ma è pressoché impossibile non venire carezzati almeno una volta dal suo venticello calunnioso. LEGGI TUTTO...

"Non voglio dire che il plagio non esiste. Dico che tali accuse, in ragione del loro numero e delle loro ripercussioni, testimoniano di una grande confusione riguardo a quelle due grandi categorie occidentali che sono l’identico e l’altro. Sembra piuttosto diffusa la difficoltà ad accettare che l’altro, per quanto simile, sia decisamente altro: radicalmente « fuori tema» eppure esso stesso soggetto di parola. Diciamo tutti io. Io è un altro, sei miliardi e mezzo di volte, sei miliardi e mezzo di voci uniche al mondo. Ed è anche in ciascuno di noi che l’altro pensa, mediante l’inconscio, tramite il racconto familiare che ci costituisce e attraverso le parole che appartengono a tutti: il linguaggio. «La parola è sempre rubata» diceva Derrida parlando di Artaud. Che cosa significa?"

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