C’è un anno poco conosciuto nella vita di Van Gogh, che corrisponde al momento decisivo della sua vita. Quello in cui diventò pittore. In Tutti i colori del mondo, Giovanni Montanaro racconta quell’anno eccezionale… Leggi qui la presentazione di Tiziano Scarpa
Da Giovanni Montanaro (Venezia, 1983), Tutti i colori del mondo, Feltrinelli, 2012
Caro signor Van Gogh,
non sono sicura che leggerete mai questa lettera. Non so se avrò il coraggio di chiudere la busta e spedirvela. E non so neppure se vi ricordate di me, se qualcosa del mio viso, della mia voce, vi è rimasto nella memoria. Lo spero, ma in fondo non ne sono sicura, anche se ho l’impressione che dentro di voi ci sia qualcosa di tutti quelli che avete incontrato, di tutte le cose che avete visto, e fatto.
Il vostro indirizzo lo conosco, me lo sono fatto dire: dottor Gachet, ex collegio delle Fanciulle, rue de Vassenots, Auvers.
Lo sapete anche voi, molte lettere si cominciano e basta; non si ha il coraggio di mandarle per timore di essere fraintesi, di non essere capiti, di chiedere aiuto. Perché è sempre difficile, quando si ha la volontà ma anche la paura di ricordare.
Lo sapete pure voi, che di lettere ne avete scritte tante; anche se a me non ne avete mai scritta una.
Io, sia come sia, comincio.
È andata davvero così, signor Van Gogh.
Così mi hanno sempre raccontato.
Ne sono sicura, anche se sono tanti anni che non sento più queste storie. In questo modo è cominciata la mia vita, in mezzo al vento. Un bel modo per venire al mondo, no? E poi sono cresciuta, nella natura arida della Campine. Una terra che non dà nulla, in cui le rondini si fermano il meno possibile.
Ma i colori della Campine mi piacevano. Erano poetici.
Mi tornano spesso in mente; l’arancio delle volpi, il biancogiallo della schiuma della birra, il rosso dei tulipani, i bruchi trasparenti che diventano farfalle variopinte.
Era la domanda che mi facevo sempre da bambina: come può da un tronco marrone venire fuori una mela gialla? Come può un arbusto verde dare delle bacche blu?
A cosa servono così tanti colori?
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