giovedì 12 luglio 2012

Holland House Library



S. Brusadelli, Raccontami foto la nostra storia, "Il Sole 24 Ore", 4 marzo 2012
Ci sono immagini che insieme all'orrore sanno esprimere la speranza, e sono le più commoventi, perché testimoniano la capacità della vita umana di resistere a ogni durezza, e anzi di trovare proprio nelle avversità le ragioni per un nuovo rilancio. Holland House Library dopo il bombardamento del 1940, scelta dal Sole 24 Ore come icona della nuova Costituente per la cultura, è tra queste; e sta già diventando, anche per iniziativa della catena di librerie romane Arion che l'ha messa in vendita da qualche giorno, un simbolo dell'amore per i libri e per la loro capacità di illuminazione.
È una giornata di settembre. Si è appena concluso uno dei tanti raid aerei della Luftwaffe su Londra. Le bombe sono cadute anche su Kensington, e hanno colpito una delle più sontuose dimore cittadine, edificata nel 1605 da sir Walter Cope. Un luogo importante per la cultura inglese, sede di un salotto letterario frequentato da Charles Dickens, Walter Scott, George Byron, Thomas Macaulay, Benjamin Disraeli, John Allen. Il palazzo è stato quartiere generale di Oliver Cromwell e il re Giorgio VI con la consorte ha partecipato a un ballo organizzato qui poche settimane prima che scoppiasse il conflitto. Nel disastro, è crollato il tetto della biblioteca, una delle più preziose d'Inghilterra. L'autore dello scatto è rimasto ignoto, ma con ogni probabilità appartiene a una troupe televisiva arrivata a documentare i danni. Un fotografo di talento, comunque, a giudicare dalla sapienza dell'inquadratura, caratterizzata da un equilibrio perfetto tra il ruolo degli esseri viventi e quello della materia inerte, e dalla profondità della visione nella quale lo spazio interno si ricongiunge attraverso i muri sfondati all'esterno della città martoriata.
A rendere straordinaria la fotografia sono tutti i suoi particolari. Il contegno dei tre visitatori, assorti e del tutto indifferenti, anche nella postura del corpo, al contesto di distruzione e di pericolo nel quale si trovano. Il rispetto con il quale osservano e maneggiano i volumi, pure ormai privi di protezione. Il loro volgere le spalle al nero mucchio di rovine che occupa il centro della scena, emblema della guerra e della violenza. La rappresentazione della biblioteca – rimasta miracolosamente intatta – alla stregua di cuore scoperchiato dell'edificio, e, per metafora, del mondo intero e della civiltà.
I personaggi si comportano come se si trovassero in un giorno qualsiasi all'interno di una delle tante librerie londinesi, niente li può distrarre da questo rapporto magico con i libri, niente può offuscare il gusto della conoscenza. Insomma: dai libri la vita riparte; lì c'è la salvezza. Anche, e soprattutto, nei periodi più difficili e oscuri. Come quello che per tanti versi attraversa l'Italia, sebbene nel nostro caso le distruzioni siano state economiche e morali, anziché materiali. La foto di Holland House è in vendita presso alcune librerie appartenenti alla catena Arion (20 indirizzi a Roma), fondata da Marcello Ciccaglioni. Ha il formato di un foglio A3 ed è in vendita in cofanetto al prezzo di 7 euro insieme a un documento con la storia del palazzo. Il logo dell'iniziativa è "I libri comunque". Claudio Giustini, responsabile della comunicazione di Arion, precisa che l'idea è stata concepita un paio di mesi fa, ma è ora motivo di particolare soddisfazione per il suo gruppo potersi muovere sulla stessa lunghezza d'onda della campagna del Sole 24 Ore. Il poster è disponibile anche presso la casa editrice Lindau di Torino, che l'ha messa in commercio nel 1994 per volere del direttore editoriale Ezio Quarantelli, e ne ha venduto finora circa 10mila esemplari in formato 60x45,5 con lo slogan: "Libri per vivere". Sarebbe bello immaginare che una foto dal così forte impatto anche emozionale entri nelle scuole italiane, magari per essere esposta nelle aule. È soprattutto alle generazioni più giovani che si rivolge una sfida di lungo periodo come quella di rimettere la risorsa-cultura al centro del l'idea di sviluppo. E qui c'è molto da fare, soprattutto in ambito scolastico, sebbene qualche ottimismo sulla fertilità del terreno esista, almeno a considerare i dati Istat 2011 che assegnano alle ragazze tra i 15 e i 17 anni il primato nella lettura per motivi diversi da quelli scolastici e lavorativi.
Oggi sull'area un tempo occupata da Holland House c'è un parco pubblico con impianti sportivi, un teatro all'aperto, un ristorante, uno spazio espositivo e un ostello della Gioventù. La vita continua, come avevano mostrato di prevedere i tre imperturbabili lettori del settembre 1940.

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