Il fascino della Terra di notte, superfoto della Nasa
Francesco Rigatelli
"La Stampa - TuttoScienze", 2 gennaio 2013
Ricordano un po’ la sigla del telegiornale o certi film fantascientifici. Eppure queste fotografie sono vere. Si tratta di una serie di scatti dal satellite «Suomi» della Nasa che, uniti, compongono l’immagine del globo terrestre di notte. Da 824 km d’altezza brillano le capitali dell’Occidente e le nuove metropoli asiatiche. Luminosissima è l’Italia, circondata da mari bui. Spenti il Sud America, l’Africa, la Russia, gran parte dell’Australia: conta l’economia, ma anche la geografia. E il mondo vero è il contrario del libro di Jonathan Safran Foer «Ogni cosa è illuminata». Al di là della bellezza del progresso, di «com’è bella la città, di com’è gran de la città… piena di luce…», secondo la canzone di Gaber, da queste foto si intuisce anche l’inquinamento, oltre che l’importanza del Sole per illuminare egualmente ogni luogo e delle risorse energetiche per garantire la vita al buio e al freddo. Insomma, quanti significati in pochi scatti. Eppure per prenderli ci sono volute 312 orbite satellitari intorno alla Terra e per salvarli 2,5 tera di spazio libero sul disco. E grazie al sensore «Infrared visible imaging radiometer suite» le foto sono tra le più dettagliate di sempre. Probabilmente si sovrapporranno nella memoria collettiva a quelle scattate 40 anni fa dall’Apollo 17 che, per dire, erano lo sfondo dei primi iPhone. Da allora la tecnologia ha fatto tanti passi avanti che non solo è stato possibile scattare foto come queste, ma si è arrivati a un tale livello di definizione che durante l’uragano «Sandy» si potevano vedere i quartieri di New York in blackout. E questo genere di immagini sono utili, oltre che per valutare la distribuzione della popolazione, l’attività economica e l’urbanizzazione, anche per trovare i luoghi più bui per l’osservazione astronomica, per raccogliere dati sull’inquinamento luminoso, nonché in medicina per aiutare gli epidemiologi a determinare se esista un collegamento tra chiarore, oscurità e malattie. L’ipotesi, in questo caso, è che la luce faciliti l’interruzione del ciclo del sonno, aumentando lo stress del nostro organismo.
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